mercoledì 9 aprile 2014
domenica 6 aprile 2014
2) FORMAZIONE DELLA SCACCHIERA
I - LE PEDINE DELLA SCACCHIERA
Le diverse parti componenti
la scacchiera sono tutte
regolari perchè Esenmann
non usa forme curvilinee
come componenti della sua
architettura: utilizza sempre
forme regolari a livello
microscopico.
II - LA BASE DELLA SCACCHIERA E I SUOI BINARI
Le pedine si muovono su dei binari appositamente creati per farci scivolare i "solidi" e per creare anche le diverse configurazioni. I binari possono essere considerati le linee generatrici del progetto, infatti ci sono due tipi di binari: quelli che riguardano la parte esistente, costituiti da linee rette e quello che riguarda la nuova costruzione che è una linea curva.
Grazie ai movimenti permessi dai binari si crea il "blurring" ovvero la vibrazione, il movimento libero delle varie componenti.
IV - SOVRAPPOSIZIONI E OPERAZIONI BOOLEANE
Il blurring permette le operazioni booleane (somma, sottrazione o intersezione) e di sovrapposizione che creano fisicamente gli spazi.
V - CONFIGURAZIONI
Aronoff Center Of Art |
Configurazione del progetto |
1) LA SCACCHIERA - DESCRIZIONE
Ho
deciso di realizzare la mia scacchiera sul progetto di Eisenman per
la scuola di architettura di Cincinnati: l'Aronoff Center Of Art. Ho
individuato il bang di questo progetto nel “blurring” anche se
gli aspetti affrontati da Eisenman sono moteplici (vedi post precedenti). Per questo
ho deciso di utilizzare la carta lucida, perchè suggerisca questo
sfocamento. Le varie “pedine” della scacchiera sono quindi dei
fogli lucidi sovrapposti e tenuti assieme da uno stecchino che
dovrebbero rappresentare le parti componenti il progetto, tutte
estremamente regolari, anche quelle che andranno a formare la sinuosa
linea curva del nuovo fabbricato. Tutte le pedine possono muoversi
sui “binari” della scacchiera, andando a formare molteplici
configurazioni. Tramite questi movimenti le pedine si sovrappongono e
si fondono, questo vuole suggerire le operazioni booleane che si
vengono a creare tramite il blurring, quelle operazioni che
effettivamente creano l'architettura e i suoi spazi.
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