giovedì 10 luglio 2014

PLASTICO - RICERCA ESPRESSIVA

PLASTICO
FACCIATA - IPOTESI 1


FACCIATA - IPOTESI 1
             

FACCIATA - IPOTESI 2
FACCIATA - IPOTESI 3 (DEFINITIVA)

FACCIATA - IPOTESI 3 (DEFINITIVA)



mercoledì 2 luglio 2014

UN MODO INTERESSANTE DI VEDERE LA FACCIATA...

Architetto: Bernard Bühler 
Località: Toulouse, Francia 
Superficie: 3.489 mq 
Anno: 2012

 


L'edificio è definito da due tipi di facciata. La caratteristica della facciata sud sono logge, protette da lastre di vetro colorato e un involucro di legno a doghe. Questa facciata cambia a seconda del punto di vista. 
La facciata nord è colorata, contrastando la facciata sud e sottolineando la sua dinamicità.

domenica 4 maggio 2014

PLASTICO DI STUDIO DEL CONTESTO




PARTNERSHIP AL PROGETTO


Pensando di progettare un centro veterinario mi sono incontrata per parlare delle mie idee in merito con Annalisa Sabatini, prima tirocinante presso il Centro Veterinario Gregorio VII e ora medico veterinario in varie realtà differenti: lo stesso centro, la clinica Appia24, la clinica S.Francesco e l'ambulatorio Massimina.
Riporto di seguito i punti importanti della nostra conversazione.




Trovandomi a progettare un centro veterinario, in strutture di questo tipo, dove ti trovi a lavorare, quali sono le necessità che si palesano, soprattutto dal punto di vista dei tirocinanti, nell'ambito dell'organizzazione degli spazi?
Anzitutto, anche se sembrerà banale, la prima cosa di cui si senta la mancanza è uno spazio per staccare dal lavoro: penso ad esempio, ad una sala ristoro magari attrezzata anche a cucina e spogliatoi annessi con bagni e docce. Allo stesso modo, un altra cosa che spesso viene a mancare è una stanza per i turnisti notturni dove riposare.
Penso poi alla possibilità di implementare i pochi spazi verdi sia per una questione di vivibilità generale sia per gli animali stessi che si trovano ricoverati.
Ultimo, ma non meno importante, sarebbe bello, a proposito di tirocinanti, trovare il modo di integrare di più lo studio e il lavoro, magari pensando luoghi dove queste due realtà si incrocino.

Giusto a proposito di quest'ultima cosa, nel mio progetto ho inserito gli alloggi per i tirocinanti all'interno del centro stesso e pensavo anche ad una piccola biblioteca interna, credi che possa essere utile?
Si, come già ti dicevo, è importante non separare lo studio in quanto tale, dall'esercizio pratico, entrambi lati fondamentali della formazione. L'idea, quindi, degli alloggi all'interno mi sembra ottima in questa direzione, e anche l'idea della biblioteca è interessante magari accostandola ad un'aula studio e ad una sala conferenze dove poter tenere corsi di formazione per gli stessi tirocinanti e lezioni in generale.

Sempre in merito al discorso sugli alloggi, qual'è pressappoco il numero di tirocinanti
impiegato in un centro veterinario di dimensioni medio-grandi?
Allora, ipotizzando un centro in cui siano impiegati una quindicina di medici, tra chirurghi, specialisti, e esperti in terapia intensiva il numero di tirocinanti sarà di una ventina massimo così da poter essere seguiti quasi personalmente nel loro percorso di formazione. Queste almeno sarebbero le condizioni ideali.

Tornando invece al discorso che facevamo prima sugli spazi verdi, il mio progetto va a innestarsi nell'area adiacente a Villa Glori, conosci la zona? Come ti immagini possa essere utilizzato al meglio il verde presente?
Si, conosco la zona: di verde ce n'è tanto. Penso quindi alla possibilità di una sorta di “sala d'attesa” per animali esterna, un qualcosa tipo un prato recintato, con panchine e magari con spazi divisi per vari animali, attrezzato con secchi e sacchetti per i bisogni degli animali; insomma, una specie di “area cani” come se ne vedono nei parchi ma atta ad ospitare ogni tipo d'animale, abbattendo i disagi creati a questi dall'attesa in una stanza chiusa e rendendo più gradevole l'attesa anche ai padroni. Un altro modo in cui poi potrebbe essere impiegato il verde è quello di costruire un area attrezzata per ospitare corsi di “agility”, uno sport per cani con percorsi e slalom, utile soprattutto a rinforzare il legame tra cane e proprietario.

Secondo te è possibile pensare il mio centro come punto centrale tra i vari ambulatori minori presenti in zona?
Certamente. Un centro, di per se grande, avrà sicuramente più servizi e specialisti a disposizione rispetto a un piccolo ambulatorio, penso anche soltanto alla terapia intensiva. Quindi, favorendo magari anche lo scambio di personale e il passaggio dei tirocinanti dai piccoli ambulatori a questo “ipotetico” centro più grande, si potrebbe venire a creare una rete di cui il tuo progetto sia, appunto, il “centro”.

Dopo questa chiacchierata, ora che ti sei figurata, almeno un po', l'idea di progetto che ho in mente, che ulteriori consigli puoi darmi?
Allora, come t'ho già detto, le varie idee riguardanti i tirocinanti e l'utilizzo degli spazi verdi mi sembrano molto interessanti.
Altri consigli? Beh, sicuramente sarebbe opportuno dividere per specie e infettività gli spazi di degenza, soprattutto se si tratta di un centro di grandi dimensioni.
Poi, una specifica tecnica: la sala operatoria e il centro di diagnostica di laboratorio dovrebbero essere senza finestre per favorire la sterilità dell'ambiente, e sempre per questo importantissima è anche una stanza intermedia tra questi spazi e il resto del centro, dove i medici possano cambiarsi, lavarsi e effettuare le operazioni di sterilizzazione, come è tra l'altro anche negli ospedali. Sempre un altro dettaglio tecnico: le pareti delle stanze adibite alla diagnostica per immagini (tac, radiografie, ecc.) devono essere piombate per limitare la diffusione di radiazioni. 
In ultima cosa, e te lo dico per esperienza personale, non va sottovalutata la questione dei parcheggi, che, soprattutto, dovrebbero essere divisi tra quelli per gli utenti e quelli per il personale.

martedì 29 aprile 2014

ALTRI PROGETTI "COMPAGNI DI VIAGGIO"

1) Ambulatorio Veterinario in Gemona del Friuli
    Arch. Ermes Ivo Buzzi
Pianta dell'ambulatorio veterinario con la distribuzione
dei locali e delle attrezzature medicali di settore
Il progetto prevedeva la realizzazione di una struttura veterinaria ambulatoriale all’interno di un manufatto esistente nel Comune di Gemona del Friuli.La distribuzione interna doveva rispettare le esigenze minime e necessarie per svolgere l’attività di settore.Quindi l’esigenza di una Sala d’attesa,di una Sala Visite e una Sala Chirurgica Operativa. Si dovevano rispettare soprattutto le esigenze impiantistiche delle attrezzature medicali da inserire. Si doveva prevedere un nuovo impianto elettrico dedicato,un impianto di climatizzazione adatto e tutte quelle esigenze igienico-sanitarie che il settore necessità.


Sala chirurgica
Sala visite












2) Nuovo Ambulatorio Per L'enpa Di Udine
    Arch. Cristiano Michieli

Si tratta di un progetto di studio per un nuovo ambulatorio veterinario di servizio per la già presente struttura “Il Rifugio del Cane ” gestita dall’Ente Nazioanale per la Protezione degli Animali (ENPA) di Udine. L’edificio accoglie due ambulatori veterinari per la cura dei cani e gatti presenti nel centro, un appartamento minimo per il custode del Rifugio stessso, e vari servizi accessori. L’edificio è stato progettato con criteri di sostenibilità ambientale (l’intera struttura portante sarà in legno, ci saranno dei sistemi di utilizzo dell’energia solare e un sistema di recupero dele acque meteoriche), inoltre è stata fatta un’analisi attenta dell’intervento allo scopo di innescare un circolo virtuoso per cui gli ambulatori aperti anche al pubblico diventeranno un sistema economico di autofinanziamento del centro stesso.


Plastico di studio
Vista

3) Ambulatorio veterinario DOG FITNESS
    GMRT ARCHITECTURE & ENGINEERING, LUCA TABARRINI, ANDREA MORANI

La nuova struttura dell’ambulatorio veterinario Dog Fitness, centro di Fisioterapia e riabilitazione del cane, sorgerà all’interno di questo vecchio capannone industriale risalente a metà degli ‘50. Il progetto, che ha comportato la completa ristrutturazione del vecchio fabbricato, comprende la realizzazione di un ampliamento, il quale si presenta come un volume “elementare” in contrasto rispetto all’edificio “storico”. L’intervento di ristrutturazione del capannone, ha riguardato: - il rifacimento della copertura, attraverso la sabbiatura delle originarie capriate in legno massello, la sostituzione delle tavelle in laterizio con un tavolato in legno, l’inserimento della coibentazione in fibra di legno e il rifacimento del manto di copertura in tegole; - la realizzazione di nuove finestre in pvc; - la coibentazione delle parete perimetrali, realizzata internamente per salvaguardare l’immagine “storica” del fabbricato, è costituita da una controparete in cartongesso e lana di vetro. Il volume in ampliamento, contrariamente all’edificio esistente, presenta una copertura piana in legno lamellare a vista, coibentata con fibra di legno e rivestita esternamente da lastre di alluminio. Nella struttura è stato installato un impianto di Micro-coogenerazione e un impianto di riscaldamento a pannelli radianti a pavimento. L’intero fabbricato ha conseguito una certificazione di CLASSE ENERGETICA “B”