Pensando
di progettare un centro veterinario mi sono incontrata per parlare
delle mie idee in merito con Annalisa Sabatini, prima
tirocinante presso il Centro Veterinario Gregorio VII e ora medico
veterinario in varie realtà differenti: lo stesso centro, la clinica
Appia24, la clinica S.Francesco e l'ambulatorio Massimina.
Riporto
di seguito i punti importanti della nostra conversazione.
Trovandomi
a progettare un centro veterinario, in strutture di questo tipo, dove
ti trovi a lavorare, quali sono le necessità che si palesano,
soprattutto dal punto di vista dei tirocinanti, nell'ambito
dell'organizzazione degli spazi?
Anzitutto, anche se sembrerà
banale, la prima cosa di cui si senta la mancanza è uno spazio per
staccare dal lavoro: penso ad esempio, ad una sala ristoro magari
attrezzata anche a cucina e spogliatoi annessi con bagni e docce.
Allo stesso modo, un altra cosa che spesso viene a mancare è una
stanza per i turnisti notturni dove riposare.
Penso poi alla possibilità di
implementare i pochi spazi verdi sia per una questione di vivibilità
generale sia per gli animali stessi che si trovano ricoverati.
Ultimo, ma non meno importante,
sarebbe bello, a proposito di tirocinanti, trovare il modo di
integrare di più lo studio e il lavoro, magari pensando luoghi dove
queste due realtà si incrocino.
Giusto
a proposito di quest'ultima cosa, nel mio progetto ho inserito gli
alloggi per i tirocinanti all'interno del centro stesso e pensavo
anche ad una piccola biblioteca interna, credi che possa essere
utile?
Si, come già ti dicevo, è
importante non separare lo studio in quanto tale, dall'esercizio
pratico, entrambi lati fondamentali della formazione. L'idea, quindi,
degli alloggi all'interno mi sembra ottima in questa direzione, e
anche l'idea della biblioteca è interessante magari accostandola ad
un'aula studio e ad una sala conferenze dove poter tenere corsi di
formazione per gli stessi tirocinanti e lezioni in generale.
Sempre
in merito al discorso sugli alloggi, qual'è pressappoco il numero di
tirocinanti
impiegato
in un centro veterinario di dimensioni medio-grandi?
Allora, ipotizzando un centro
in cui siano impiegati una quindicina di medici, tra chirurghi,
specialisti, e esperti in terapia intensiva il numero di tirocinanti
sarà di una ventina massimo così da poter essere seguiti quasi
personalmente nel loro percorso di formazione. Queste almeno
sarebbero le condizioni ideali.
Tornando
invece al discorso che facevamo prima sugli spazi verdi, il mio
progetto va a innestarsi nell'area adiacente a Villa Glori, conosci
la zona? Come ti immagini possa essere utilizzato al meglio il verde
presente?
Si, conosco la zona: di verde
ce n'è tanto. Penso quindi alla possibilità di una sorta di “sala
d'attesa” per animali esterna, un qualcosa tipo un prato recintato,
con panchine e magari con spazi divisi per vari animali, attrezzato
con secchi e sacchetti per i bisogni degli animali; insomma, una
specie di “area cani” come se ne vedono nei parchi ma atta ad
ospitare ogni tipo d'animale, abbattendo i disagi creati a questi
dall'attesa in una stanza chiusa e rendendo più gradevole l'attesa
anche ai padroni. Un altro modo in cui poi potrebbe essere impiegato
il verde è quello di costruire un area attrezzata per ospitare corsi
di “agility”, uno sport per cani con percorsi e slalom, utile
soprattutto a rinforzare il legame tra cane e proprietario.
Secondo
te è possibile pensare il mio centro come punto centrale tra i vari
ambulatori minori presenti in zona?
Certamente. Un centro, di per
se grande, avrà sicuramente più servizi e specialisti a
disposizione rispetto a un piccolo ambulatorio, penso anche soltanto
alla terapia intensiva. Quindi, favorendo magari anche lo scambio di
personale e il passaggio dei tirocinanti dai piccoli ambulatori a
questo “ipotetico” centro più grande, si potrebbe venire a
creare una rete di cui il tuo progetto sia, appunto, il “centro”.
Dopo
questa chiacchierata, ora che ti sei figurata, almeno un po', l'idea
di progetto che ho in mente, che ulteriori consigli puoi darmi?
Allora, come t'ho già detto,
le varie idee riguardanti i tirocinanti e l'utilizzo degli spazi
verdi mi sembrano molto interessanti.
Altri consigli? Beh,
sicuramente sarebbe opportuno dividere per specie e infettività gli
spazi di degenza, soprattutto se si tratta di un centro di grandi
dimensioni.
Poi, una specifica tecnica: la
sala operatoria e il centro di diagnostica di laboratorio dovrebbero
essere senza finestre per favorire la sterilità dell'ambiente, e
sempre per questo importantissima è anche una stanza intermedia tra
questi spazi e il resto del centro, dove i medici possano cambiarsi,
lavarsi e effettuare le operazioni di sterilizzazione, come è tra
l'altro anche negli ospedali. Sempre un altro dettaglio tecnico: le
pareti delle stanze adibite alla diagnostica per immagini (tac,
radiografie, ecc.) devono essere piombate per limitare la diffusione
di radiazioni.
In ultima cosa, e te lo dico
per esperienza personale, non va sottovalutata la questione dei
parcheggi, che, soprattutto, dovrebbero essere divisi tra quelli per
gli utenti e quelli per il personale.
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